IL TAR ANNULLA IL PARERE NEGATIVO SUL CASO “ DECATHLON”
Il Tar Sicilia, sezione Seconda, ha annullato il parere negativo del Comune sul caso “ DECATHLON”
I giudici amministrativi hanno scritto nella sentenza che, contrariamente a ciò che sosteneva il Comune, nelle zone D del Piano regolatore è possibile il cambio della destinazione d’uso di un edificio.
In parole povere , lì dove sorgeva un sito industriale (come quello che fu della Coca-Cola) è possibile realizzarne uno commerciale.
Una vera “bocciatura” per il Comune che potrebbe interessare altri progetti “bocciati” e causare un terremoto politico e burocratico.
Il caso specifico riguarda il destino dell’area di via Roario Nicoletti, a Tommaso Natale, di proprietà di una società catanese della grande distribuzione.
Sfumato il progetto di una multisala cinematografica, la società ha optato per la costruzione di un’area commerciale che avrebbe dovuto ospitato un centro Decathlon, il colosso francese di articoli sportivi.
Ma per realizzare tale centro era necessario che il Comune autorizzasse il cambio della destinazione d’uso del terreno ( da industriale a commerciale).
Dopo un lungo e travagliato iter burocratico il Suap, nel maggio scorso, aveva rigettato la domanda del Permesso di costruire mettendo fine alla vicenda .
L’assessorato alle Attività produttive sorprendentemente aveva chiesto un parere a quello dell’Urbanistica, che era stato positivo.
Non contento l’assessore ne aveva richiesto uno anche all’Avvocatura comunale.
In un vertice convocato dal sindaco Orlando in persona era emersa la contrarietà dell’avvocatura comunale: da lì il parere negativo e il conseguente ricorso al Tar.
Il Tar , nel rigettare tale “parere negativo”, ha rilevato che il provvedimento comunale era viziato da “illogicità manifesta e contraddittorietà” e da “eccesso di potere per carenza di motivazione”
Dopo la sentenza il sindaco Orlando ha immediatamente rilasciato un comunicato :
“L’amministrazione ha sempre operato per la semplificazione delle procedure e della normativa, che sovente è di difficile interpretazione. Anche in questo caso, come emerge chiaramente dai verbali della commissione, la linea proposta era in questa direzione. Come è noto però sono state espresse perplessità da parte di consiglieri comunali e il Suap, riscontrando incertezze interpretative e procedurali, ha operato, peraltro con un parere dell’avvocatura, per il diniego che il Tar sembra adesso aver chiarito”.
La vicenda chiusa?
No, anzi….
Il sindaco Orlando ha subito scritto all’Avvocatura per chiedere una relazione tecnica sulla base della quale il Comune deciderà se appellare o meno tale sentenza e rivolgersi al CGA.
Infatti tale sentenza potrebbe aprire nuovi e pesanti contenziosi, anche economici.
C’è infatti il timore che le aziende che hanno ricevuto il diniego possano fare causa al Comune chiedendo danni milionari, visto che non è detto che i grandi marchi siano ancora interessati ad aprire a Palermo i propri centri.
Durissimo il commento del presidente di ANCE Palermo ,Massimiliano Miconi:
“La sentenza del Tar sul diniego al cambiamento di destinazione d’uso dell’immobile dell’ex Coca Cola per Decathlon dimostra che, ancora una volta, gli uffici tecnici del Comune di Palermo scelgono l’interpretazione più “inspiegabile e irragionevole”, come dice la sentenza, pur di non prendersi alcuna responsabilità nel rilasciare le autorizzazioni richieste. La cosa più grave continui ad esporsi a cause e giudizi contro atti illegittimi che non solo vengono annullati dai giudici amministrativi ma condannano la città ad una crisi economica sempre più drammatica”.
grazie al Cielo qui dentro abbiamo un grande esperto di sentenze Tar che anche questa volta ci illuminerà..
vuoi vedere che anche questa volta scrivera che come al solito non abbiamo capito niente e che il Tar ha fato ragione la Comune?
ps poi caro belfagor scrivi qualcosa sulle code chilometriche che si creano in viale regione siciliana nella zona ex salamone e pullara…
basterebbe spostare due metri di guardarails per far defluire il traffico, é davvero cosi complicato provvedere?
Caro Loggico , ho notato nel tuo commento un certo tono “ironico”.
Purtroppo non sono un raffinato giurista come il nostro sindaco ma una sentenza riesco a comprenderla.
Ho semplicemente informato che il TAR aveva annullato il parere negativo del Comune sul caso “ DECATHLON”
Dobbiamo censurare anche le sentenze del TAR per non dispiacere a qualcuno?
Comprendo che non è piacevole essere tacciati , da un organismo giudiziario amministrativo, di “incompetenza” (il provvedimento comunale era viziato da “illogicità manifesta e contraddittorietà”) e da “eccesso di potere per carenza di …..motivazione”.
Tra l’altro il sindaco , in persona, aveva sollecitato e presieduto un vertice con l’avvocatura comunale, per cui non poteva “scaricare” su altri le responsabilità.
Francamente di “ DECATHLON” mi interessa relativamente ma da cittadino non vorrei che tale sentenza determini pesanti contenziosi milionari e che alla fine “l’incompetenza” e “l’eccesso di potere” dei nostri “ amministratori la paghiamo noi cittadini .
P.S. Caro Loggico, che cosa c’entro con le code chilometriche che si creano in viale regione siciliana nella zona ex Salamone e Pullara ?
Perché non chiedi all’assessore competente di “spostare due metri di guardarails per far defluire il traffico” o forse pensi che tale lavoro è “troppo complicato” per lui/lei ?
Senza aver letto le carte giudiziarie. Da quello che ho letto sulla stampa il TAR ha bocciato il provvedimento di diniego sul cambio di destinazione d’uso perché il provvedimento è malamente motivato. Da nessuna parte si parla di incompetenza, categoria giuridica ben precisa e dai contorni assai specifici che qui non ricorre ed è citata a sproposito.
L’Amministrazione Comunale può, sulla carta, fare tre cose:
1) impugnare la sentenza presso il CGA;
2) emettere un secondo provvedimento di diniego, quindi uguale al precedente ma ben motivato e non illogico; (ipotesi sulla carta ma occorrerebbe studiare le carte e io non l’ho fatto)
3) essere acquiescente alla sentenza e rilasciare l’autorizzazione.
Il comportamento ed il ruolo del Sindaco è malamente riportato da Belfagor.
Il Sindaco non presiede l’Avvocatura, semmai l’Avvocatura conforta giuridicamente il Sindaco, la stessa Avvocatura ora compulsata per una relazione tecnica finalizzata a “valutare se, alla luce del provvedimento del TAR, si possa considerare definitivamente chiuso l’argomento e si possa quindi procedere al rilascio delle richieste di autorizzazione” (cito testualmente per completezza di ragionamento, non cito solo ciò che torna utile ai teoremi di Belfagor).
Visto che, sebbene probabilmente la questione giuridica non sia pacifica, già il Comune ha perso una volta, credo che l’Avvocatura sarà ben cauta nei prossimi passi.
Mi sento infine di tranquillizzare circa l’insussistenza del rischio di cause risarcitorie ai danni del Comune e quindi anche di noi cittadini.
quindi tutte e ribadisco tutte le testate giornalistiche palermitane hanno riportato una notizia in maniera errata, quindi altro che bocciatura per il sindaco, si tratta di una ennesima lode per il suo operato e per l’operato dall’amministrazione.
caro belfagor ta fari rimproverare sempre,
leggi le carte, non puoi scrivere cio che fa comodo a te, non sei un osservatore neutrale che valuta tutto per bene..
tu
“Da un bel po’ di anni che a Palermo si fa fatica a esercitare il diritto di critica senza essere tacciati dai nostri amministratori comunali e regionali ( e dai loro sostenitori) di essere “Nemici della contentezza” e cioè gente biliosa, rancorosa, ingrata sempre pronta a lamentarsi di tutto”
.
Queste parole sono state scritte dalla professoressa Teresa Cannarozzo, in un articolo su “ REPUBBLICA” .
Credo che la professoressa abbia colto in pieno il clima di questi anni a Palermo e in Sicilia.
…no no… una cosa è il diritto di critica sacrosanto, un’altra è che a Palermo funziona poco, una diversa é che la giurisprudenza è materia delicata da maneggiare…